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gerry1.
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Come molti sanno vivo e navigo nel golfo di Trieste. La posizione geografica della mia città mi consente di estendere, almeno una volta all'anno, le peregrinazioni nautiche verso la Croazia, da molti, a ragione, considerata il paradiso per i naviganti. Tanta è la varietà offerta dalla costa e dalle isole. Credo di non essere smentito se affermo che puoi navigare in Croazia per dieci anni senza passare per due volte nello stesso porto, nella stessa baia, nello stesso golfo. Anche in pieno agosto puoi scegliere di buttare l'ancora in un ridosso dove il primo alito umano respira a miglia di distanza oppure puoi scegliere di dare fondo in posti dove devi sgomitare per trovare uno spazio o un gavitello liberi. Eppoi ci sono le città, i paesi i borghi di mare, tutti uguali ma straordinariamente diversi, ognuno con la sua storia, il suo paesaggio le proprie caratteristiche distintive. Oggi vi voglio raccontare, a braccio, così come ha trovato alloggio nella mia memoria, il passaggio che ho fatto l'anno scorso a GOLI OTOK, letteralmente l'Isola Calva, famigerato carcere, politico prima e di massima sicurezza poi attivo nell'ex Yugoslavia a partire dal 1947. (eventuali inesattezze mi vanno perdonate, perchè scrivo così come parlassi con voi "seduto sul muretto del cortile".
Innanzitutto partiamo dal nome "GOLI OTOK", per l'appunto isola calva, così si presentava sul finire degli anni 40, poco più di uno scoglio senza vegetazione, circondato da una mare profondo un centinaio di metri, con fortissime correnti, sferzato dalla gelida bora in inverno ed arroventato dal sole cocente in estate. Tutto era brullo, inospitale, invivibile. Eppure ... Eppure a seguito del dissenso contro il maresciallo Josip Broz Tito, presidente eletto a furor di popolo al termine del secondo conflitto mondiale. L'uomo che mise insieme cinque popoli con culture, tradizioni lingue diverse. In passato spesso in guerra fra loro. L'uomo che fondò la repubblica socialista di Yugoslavia, forgiandola dal dolore e dal sangue. Ebbene, come dicevo, l'alimentare del dissenso legato alla scelta di non allinearsi con il blocco comunista dell'Unione Sovietica, portò Tito ad operare un scelta drastica e tragica: creare quello che venne definito un campo di prigionia e tortura dei comunisti per i comunisti. I connotati politici rimasero peculiari dal 1947 fino al 1954, poi via via vi fù la trasformazione in carcere di massima sicurezza che rimase attivo fino al finire degli anni 1980. Nel 1991 la Jugoslavia si dissolse.
La storia di Goli Otok rimase pressochè sconosciuta, nel senso che nessuno, nessuno in Jugoslavia ed in Eurpa doveva nemmeno pronunciare questo nome. E così' fù. Negli anni più duri venne applicata la tortura sistematica, fisica e psicologica. Molti non tornarono, altri impazzirono i più ebbero l'esistenza rovinata da quell'esperienza sconvolgente e devastante.
Nessuno volle preservare quella vergogna e nessuno, governo Croato in testa, volle investire per mantenere vivo quel ricordo che aveva il sapore dell'onta e della vergogna. Oggi tutto quello che si osserva su Goli Otok è lasciato all'oblio del tempo, tutto si sta consumando tutto e destinato a scomparire. Tutta la vegetazione presente, tutti le costruzioni ed ogni traccia umana è stata costruita dai prigionieri, con la sola forza della braccia e pochi attrezzi. Tutto è sorto dalla sofferenza, dal sangue dalle privazioni. Tutto è nato dall'opera dei prigionieri che hanno scavato e scavato per estrarre la materia prima per edificare: la pietra.
Le acque che bagnano Goli sono cristalline e la natura circostante e tanto bella quanto furiosa, struggente. Nessuna barca da diporto osa ormeggiare durante la notte alle solide banchine ancora esistenti, si dice che la notte aleggino gli spiri dei prigionieri che entrano nelle cabine ...... io che non credo a queste cose, ho dormito a Goli Otok......
In avvicinamento verso l'Isola Calva, sullo Sfondo l'Isola di Krk - Veglia....
Le spiagge .....
I capannoni - laboratori .... qui si produceva marmette da rivestimento, si lavorava il ferro ed il legno .....
Uno scorcio del porto "commerciale", qui arrivavano le derrate alimentari ed i materiali dalle isole circostanti e dal continente. Si vedono due grossi blocchi che dovevano servire, alla fine degli anni 80, per un ampliamento a mare della banchina che non si è realizzato, a causa della accelerata chiusura dell'impianto al sentore di una deriva da parte della nazione Jugoslava .....
Il comando. Gli esterni e gli interni ....
Il porto "turistico" dove arrivavano i prigionieri, ubicato ridosso del comando delle guardie ...
Tutto impiantato e costruito dai prigionieri ....
Il carcere di massima sicurezza ... una delle costruzioni che ospitavano le celle degli internati .....
Gli effetti della bora sulla vegetazione, da notare i segni del passaggio netto della raffica .....
Scorci ....
Alla prossima.......Attached Image. -
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Splendido reportage Gerry, io non conosco minimamente quelle coste ma dalle tue foto si vede chiaramente la bellezza e, allo stesso tempo, tutte le sofferenze legate a quel posto ..... Ti prego, continua . -
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da quanto tempo non leggevo un reportage così interessante e ben dettagliato, complimenti!
Aspetto il resto, intanto grazie per esserti fermato al muretto.... -
taomao.
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Bellissimo il tuo reportage, per favore continua.....
Sono posti bellissimi, un giorno mi piacerebbe visitarli, abbiamo deciso che quando Ester sarà più grande faremo altri tipi di vacanze per fargli vedere un poco di mondo, valuterò un noleggio in Adriatico
Comunque più o meno è la stessa situazione che si stà verificando a Pianosa, decine di miliardi delle vecchie lire ed ora stà andando tutto in malora.. -
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Complimenti Gerry1 per la spelndida prefazione (... ma che fai...lo scrittore di professione ?...) e per le foto: la bellezza dei posti in contrasto con l'abbandono e la scarsa, se non totale, possiilità di incontrare qualcuno, rende l'atmosfera ancora più magica !!!
Qualche anno fa battevo con il mio gommone la zona di Murter e le isole Kornati... è veramente un paradiso fatto di piccole insenature, molti ridossi e soprattutto POCA gente... spesso mi trovavo tutto il giorno da solo all'ancora a poche decine di mt dalla costa in un silenzio quasi irreale (ad Agosto !). -
arcomas.
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Bellissimi posti che non vedevo da quando ero bambino, di solito i miei mi portavano all'isola di KRK allora raggiungibile solo con il traghetto. . -
colmar.
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Ho visitato quelle coste quando ancora ci voleva il passaporto e si chiamava Jugoslavia ... figuriamoci cha avevo in mente di spingermi fino ai mitici confini dell'Albania (allora ancora chiusa dal rapporto con la Cina ...) ed invece un piccolo incidente in moto ci fermò e non arrivammo più in là di Dubrovnik ... ricordo però ancora molto bene un mare che di Adriatico come lo conoscevo io, aveva ben poco e che è rimasto sempre un sogno nonostante abbia la fortuna di navigare in mari e coste anch'esse bellisime ... ricordo un trasferimento in traghetto tra decine di isole che che già allora mi parvero bellissime, ma che oggi, con l'esperienza della barca, immagino incredibili ... non so come , né quando, ma di sicuro questa è una meta nell'agenda dei prossimi anni.
Complimenti per il reportage e deliziaci ancora con il seguito del racconto. -
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Grazie Gerry .