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SAFETY PICKS - I collegamenti delle batterieparallelo o non parallelo? (Questo è il dilemma...)

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  1. Rabkisir
     
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    Sgombro subito il campo dai dubbi: la questione riguarda le barche che hanno due pacchi batterie separate, di cui uno per l'avviamento (di entrambi i motori, se sono due) e l'altro dedicato ai servizi di bordo.
    Chi ha solo due batterie e due motori (una per motore) non si ritroverà in questo tema, se l'impianto prevede che ogni motore abbia la sua batteria di avviamento e le (in genere) poche utenze "servizi" sono suddivise tra le due batterie: si tratta sostanzialmente di batterie di avviamento con qualche sporadica funzione servizi accessoria.
    Ma veniamo al punto: la quasi totalità dei cantieri (nel primo caso) utilizza due staccabatterie separati, più un sezionatore (o un relais di potenza) per il parallelo.
    I cantieri più "sofisticati" differenziano il tipo di batterie, riservando all'avviamento batterie capaci di forti correnti di scarica (tipo autotrazione) ed ai servizi, batterie "stazionarie" (capaci di scarica lunga e lenta). I cantieri "bravissimi" differenziano anche gli alternatori trascinati, in modo da avere caratteristiche di tensione a vuoto e correnti di ricarica meglio adattati ai tipi diversi di batterie.
    Questo tipo di impostazione di impianto fa si che, se uno dei due gruppi batterie si scarica (elettivamente quella di avviamento) il pilota ricorre al parallelo e mette in moto usando l'apporto delle batterie più cariche (servizi) in pratica accettando una caduta di tensione (causata dalla batteria scarica inserita in parallelo) ma godendo di una quantità di carica più ampia (capacità complessiva maggiore, grazie al parallelo): è diffusa la convinzione che conviene disporre di più Ah, anche se a tensione inferiore, per ottenere uno spunto rilevante come è quello necessario per avviare il primo motore.
    Una volta poi che il primo motore è in moto, il suo alternatore trascinato, lasciando inserito il parallelo, contribuirà a far avviare più facilmente il secondo motore poiché assicura una tensione a vuoto maggiore a tutto il sistema. Si deve poi aver cura di escludere il parallelo, non appena avviato il secondo motore, e controllare che ciascun alternatore trascinato stia facendo il suo lavoro. In questo genere di impianti bisogna sapere quale motore (con il suo alternatore trascinato) ricarica le batterie avviamento, ed avviare per primo sempre quel motore.
    Ma ... c'è un ma: per le barche professionali, infatti, questo tipo di assetto di impianto è osteggiato dai Registri, perché contiene in sé un rischio rilevante. Se infatti un elemento di una batteria andasse in corto, la batteria (scoppiettando e sfrigolando) va a carica zero, ma se io non lo so o non me ne accorgo, ed inserisco un bel parallelo complessivo mettendo in linea tutte le batterie che ho a bordo, i "fuochi d'artificio" sono spettacolari (i sindaci dei comuni rivieraschi ringraziano per lo spettacolo gratuito graziosamente offerto ai cittadini a passeggio su lungomare, se avviene di sera).
    I Registri richiedono infatti che i circuiti siano realizzati in modo che si possa collegare una sola fonte di energia (gruppo di batterie) per volta: se una si scarica (per qualunque ragione) utilizzerò l'altra, senza però fare alcun parallelo (soluzione "or", invece della soluzione "and").
    La preoccupazione generale è quella di riuscire ad avviare sempre i motori per tornare a casa. Se un gruppo di batterie ha un elemento in corto, escludo quello staccabatterie ed utilizzo solo l'altro, torno a casa e poi intervengo con la riparazione/sostituzione.
    Ma sulle barche da diporto, questa soluzione non è mai applicata e si adotta il classico "parallelo generale" (detto anche: tutti insieme appassionatamente, e che il Cielo ce la mandi buona).
    Che ne pensate?

    LG
     
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62 replies since 13/6/2013, 23:34   2710 views
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