QdVela e Motore Forum Nautico


Fulmini e barca in vetroresina

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    Rododendro in calore

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    visto che questa esteta ne e' piena...(fulmini) mi e' venuto da pensare al fatto della pericolosita' o meno di stare all'interno di una barca a motore in vetroresina con piedi poppieri, durante un temporale pieno di fulmini..........

    sembra che il fatto sia molto pericoloso e il buon senso dice di raggiungere immediatamente la terra ferma........

    Voi che ne pensate...???
     
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    il VECCHIO e il MARE (Guargua)

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    La prima cosa da fare è quella di abbassare l'antenna del VHF... :ecco:

    L'ho raccontata chissà quante volte... ma mi sono trovato, quasi 20 anni fa, ad attraversare da solo il canale di Piombino da Portoferraio a Baratti, con una burrasca in corso... :cry: :cry: :cry:

    Onde spropositate... avevo un Sessa Key West di poco più di 5 metri, con un Mariner 80cv (se ricordo bene), ogni onda che attraversavo la barca si riempiva d'acqua per poi uscire da poppa... acqua di sotto, acqua di sopra... tuoni e fulmini.... avevo abbassato l'antenna per precauzione, ma ad un certo punto comincio a sentire un formicolìo nelle gambe, indossavo cerata e bermuda, inutile dire che ero completamente zuppo...! Dapprima credevo che uqel formicolìo, quasi un solletico, fosse provocato da qualche insetto... infatti mi schiaffeggiavo le gambe per scacciarlo, poi mi resi conto che il formicolìo coincideva con ogni fulmine.... :shock: :shock: :shock: mi stavo rosolando lentamente.... :cry: :cry: :cry: era tanta l'elettricità scaricata in mare che una parte si scaricava anche addossso a me!!!! :ecco: :ecco: :ecco:
     
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    L'Astemio (mirto escluso)

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    :shock: :shock: :shock: ma stai scherzando ????
    Questa non me l'avevi mai raccontata ! :azz: :azz: :azz:
     
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    il VECCHIO e il MARE (Guargua)

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    Sono quelle cazzate che sai che non andrebbero fatte... ma ti ci ritrovi dentro!!! :ecco:

    Avevo trascorso una settimana a Portoferraio, da solo... si fa per dire perchè avevo fatto amicizia con due velisti pisani che ormeggiavano accanto a me, poi avev stretto amicizia con il titolare della macelleria che stava davanti al mercato coperto, insomma una bella settimana ricca di eventi e in buona compagnia.

    Allora non c'erano gli smartphone e quindi ogni mattina passavo davanti alla CP per leggere le previsioni del tempo. Sarei dovuto ripartire domenica, quindi il sabato faccio la mia solita passeggiata dopo colazione e leggo: Burrasca in avvicinamento dalla Liguria, forti venti da SW...!!!

    :azz: :azz: :azz: Lunedì dovevo assolutamente essere a casa, avevo promesso a mio figlio che avremmo passato qualche giorno insieme, se fosse arrivata una libecciata rischiavo di restare bloccato all'Elba per qualche giorno... :cry:

    Non ci penso due volte, salto in barca, tolgo tutto quelllo che c'era nel pozzetto e lo ammucchio alla meglio nella piccola cabina... già, devo fare carburante!!! Avevo rimandato fino all'ultimo giorno :muro: :muro: :muro: perdo una buona mezz'ora in fila al distributore e poi via, dirigo la prua verso Baratti.
    Il cielo era grigio, il mare pure... però non ancora mosso. Ma mi metteva quasi paura... stava "respirando"... non so se avete presente quando c'è quell'onda lunghissima... il mare è liscio come l'olio, ma pieno di colline. E navighi come su un saliscendi... :felice:

    Ero partito subito nella speranza di precedere la burrasca, se avessi visto il suo arrivo una volta fatta la traversata avrei lasciato la barca o a Baratti oppure a San Vincenzo e poi sarei tornato a Pisa in treno....

    Invece l'ho incontrata proprio mentre ero in mezzo al canale.... non saprei quantificare l'altezza delle onde... però ricordo che quando entravo nel cavo... vedevo solo acqua intorno a me! :felice: L'adrenalina a mille, risalivo le onde dando manetta e la risposta della barca mi dava sicurezza... anche le onde che entravano da prua uscivano subito da poppa e non mi spaventavano. Però tutto intorno era nero, un'esperienza unica...!!! :ok: :ok: :ok:

    Appena raggiunsi la costa, in prossimità di Baratti, come era arrivata la burrasca se ne andò! Il mare era ancora mosso ma almeno pioggia e fulmini avevano cambiato strada.

    Fu in quel momento che vidi passare accanto a me un Chris Craft Catalina 28... due coniugi anziani... lui al timone, lei che leggeva seduta in pozzetto, in tutta tranquillità... e dissi dentro di me: quella è la barca per me....!!!! :ecco: :ecco: :ecco: :ecco:
     
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    Rododendro in calore

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    Ok ok,bel racconto emozionante,ricco di storia e di presagi.......ma ma ma se un fulmine colpisse la mia barca con gli occupanti al loro interno, finiremmo tutti arrostiti?

    Mi domando questo perché la letteratura parla di uscire dalla barca......e se mi trovo ormeggiato di notte in un porto con i fulmini, mi alzo di notte e dove vado? :pianto: :pianto: :pianto: :pianto:
     
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    il VECCHIO e il MARE (Guargua)

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    Mah... io avevo letto che il problema principale esiste sulle barche a vela a causa degli alberi metallici che infatti vengono usati come parafulmini se opportunamente collegati con la massa rappresentata dal mare, ecco perchè avevo suggerito di abbassare l'antenna. È risaputo che ad attirare i fulmini sono appunto le appendici che si estendono verso l'alto!
     
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  7. Rabkisir
     
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    Le barche a vela sono parecchio, ma parecchio sicure, perché se l'albero è metallico ed a massa (come dovrebbe) si stabilisce un "cono di sicurezza" entro il quale è virtualmente impossibile che si instradino dei fulmini.
    Alcuni autori riportano questo cono come avente raggio di base pari all'altezza dell'albero. Io credo sia più prudente e conservativo calcolare un raggio di base pari alla metà della misura dell'albero (diametro, quindi, pari alla lunghezza dell'albero): in ogni caso ciò è sufficiente a "coprire" completamente tutta la barca ed i suoi occupanti, nel senso che eventuali scariche atmosferiche si instraderanno sull'albero, e da questo all'acqua attraverso tutti i conduttori ed i contatti che dall'albero arrivano fino alla chiglia ed alla deriva.
    Basta stare lontani da sartie, strallo, paterazzo, battagliola, base d'albero e da altre parti metalliche, e la sicurezza è garantita: la scarica elettrica sceglie sempre la o le strade a minore resistenza.
    All'interno di questo "cono" non si verificano scariche elettriche discoste dall'albero e da quegli altri elementi metallici.
    Ecco qualche disegno che spiega la cosa:




    Se si sta all'interno della barca, lontano da parti metalliche, si è ben protetti.
    La prima precauzione, comunque, è quella di non andarsi a mettere in condizioni di rischio: imparare a riconoscere i cumulonembi e la loro formazione, valutare sempre il meteo prima di partire, guardarsi intorno quando si naviga. Nei nostri mari è veramente difficile riuscire a trovarsi a più di 50 mgl da un ridosso sicuro, e qualsiasi barca a motore planante è in grado di coprire quella distanza in meno di 2 ore. Per le barche a vela è diverso, ma con una barca a motore, farsi beccare da un temporale con fulmini richiede un certo impegno (masochistico). Leggo che la velocità media con cui si spostano i fronti temporaleschi è dell'ordine dei 25-30 kn.
    C'è qualche meteorologo che ci può illuminare?

    LG
     
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    La nostra ex barca fu quasi totalmente distrutta da un incendio in porto durante un temporale. Gli stacca batterie erano aperti (staccati), niente corrente in banchina, tutti i cavi elettrici non bruciati dall'incendio erano perfetti. I primi che vi salirono per cercare di domare l'incendio testimoniarono che era in fiamme la zona del VHF. L'assicurazione decise (su basi non molto certe a parer mio ma comunque è probabile che la diagnosi fosse corretta) che l'incendio si innescò perché un fulmine, attraverso l'antenna, aveva incendiato il VHF. Da allora mettemmo un selettore che deviava l'antenna a massa. Sulla barca di ora, quando non la utilizzo, abbasso sempre l'antenna.
     
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    Rododendro in calore

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    L'Astemio (mirto escluso)

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    :shock: :shock: :shock: ...Sono sempre più convinto che aver montato un'antenna di soli 23 cm anche se trasmetterà a minore distanza, non faccia che bene... :fumo:
     
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    il VECCHIO e il MARE (Guargua)

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    Ho trovato qualche consiglio in rete:

    I fulmini scaricano a terra energie enormi; sono in grado di provocare sovratensioni per induzione nelle linee elettriche a decine di metri dal loro epicentro. Potete approntare un efficace sistema di messa a terra ponendo il captatore nel punto più alto dello yacht (possibilmente al centro per avere un cono di copertura adeguato), collegato ad una piastra in rame pieno (non poroso) esterna allo scafo sotto il galleggiamento, con un cavo conduttore da 30 mm di sezione cablato il più verticale possibile. È consigliabile collegare alla suddetta piastra anche i pulpiti.
    http://www.newsliguria.com/imbarcazioni/sp...i-fulmini/15154


    COME COMPORTARSI IN BARCA – Qui la situazione diventa decisamente complessa; la pericolosità riguarda la navigazione, ma anche l’incolumità propria. E’ bene, quindi, cercare di raggiungere il porto più vicino.

    - Se la costa ha pareti elevati ed è possibile, meglio navigare sottocosta.

    - Ricordatevi che nella barca a vela l’albero è esposto a fulmini, quindi chi può stia lontano dallo stesso e da elementi metallici.

    - Un trucco potrebbe essere quello di buttare l’ancora facendola passare attorno all’albero; così facendo, l’eventuale corrente si scaricherà, tramite l’ancora, in mare.

    http://www.cronacamilano.it/curiosita/4122...-curiosita.html
     
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10 replies since 6/8/2014, 16:54   1734 views
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