16/8/2014
Giornata che non rimarrà negli annali. Partenza per Brac con visita alla baia di Bol. Avevamo letto grandi recensioni su questa baia, ma, forse per le elevate aspettative, è stata una delusione. Abbiamo approfittato del vicino distributore per fare il pieno. La tappa a Bol ci ha fatto inutilmente allungare una navigazione già pesante di suo, con mare formato che ci ha provocato mal di schiena e mal di testa. Navigazione fatta tutta con tendalini chiusi e tergicristallo in funzione per dare un po' di visibilità in mezzo alle continue secchiate d'acqua. Destinazione Rogoznica, 54 miglia totali, di cui almeno 30 in dislocamento perché non ce la facevamo più a saltare come dei grilli

Il marina Frapa di Rogoznica sicuramente non avrà più il piacere di vederci: 40 euro per ormeggiare al gavitello. Non abbiamo neanche sfruttato i bagni, in quanto nel frattempo il tender ha ceduto: il fondo si è staccato dai tubolari, e questo ci vincolerà nei prossimi giorni, in quanto avremo la necessità di ormeggiare a terra, non tanto per noi, quanto perché Achille ha la necessità di fare i suoi bisogni al mattino e alla sera. Aperitivo e cena in barca.

17/8/2014
Sveglia con molta calma verso le 9.30. Colazione e poi io ed Achille abbiamo fatto una nuotata fino a terra. Oggi si torna alle Incoronate, la nostra zona preferita, con il suo paesaggio lunare. Il mare si presenta più calmo, non tranquillo, ma indubbiamente migliore. Ci fermiamo a Opat, una bellissima baia, ma vogliono darci un posto osceno dietro al molo per tenere i posti migliori per le barche grandi. Al gavitello non possiamo sostare, in quanto abbiamo il tender fuori uso. Fossimo al tramonto potremmo accontentarci, ma è ancora mattino, ed il nostro obiettivo è trovare una baia con molo e konoba dove trascorrere il pomeriggio e poi cenare. Quindi proseguiamo, e ci viene in mente che Carlo ci aveva consigliato la baia di Lopatika. Un'occhiata veloce alla carta nautica e ripartiamo, Lopatika non è distante, sono solo 6 miglia. Miglia percorse da Rogoznica a Lopatika: 33.

La baia ci accoglie facendoci ammirare il suo mare di tre colori, dal blu al verde, uno spettacolo! Ormeggiamo al molo, fruendo dell'aiuto di una famiglia di Vicentini, in quanto il vento spirava ancora, io sono arrivato senza ragionare sulla manovra da fare e mi stavo mettendo in difficoltà: mai staccare il cervello in navigazione! La fame si fa sentire, quindi Giovanna si mette ai fornelli, e ci delizia con una pasta che pareva uscita dalla cucina di un ristorante! Mentre finisco la birra mi giro per ammirare un bellissimo Hallberg Rassy, e mi dico: se passerò alla vela, prima o poi dovrò averne una! In quel momento esce da sottocoperta Carlo! Neanche ci fossimo messi d'accordo, ci aveva consigliato questa baia 10 giorni fa, poi non ci siamo più sentiti, ed ora ci siamo ritrovati qui per caso. Trascorriamo il pomeriggio a fare il bagno, leggere, salire sul “monte”, prenotare l'agnello nella peca (ottimo!!!!) e chiacchierare con i vicini Vicentini. Cena insieme a Carlo, che si conferma una persona speciale.
Le Incoronate ci lasciano sempre senza fiato……

18/8/2014
Colazione in barca da Carlo e poi partenza con gran calma alle 11.30 verso Vodenjac, sull'Isola di Iz, 16 miglia.

Posto spettacolare con acqua turchese, da starci un giorno intero e pernottare al gavitello, ma purtroppo tutti i gavitelli erano prenotati. Abbiamo potuto utilizzare un gavitello solo fino alle 18.00. Peccato….




Ci siamo quindi diretti a Zapuntel, nella parte nord, che si affaccia all'isola di Ist, 20 miglia di mare calmo.

Abbiamo potuto ormeggiare al molo comunale all'inglese

Cena da Skrila, buon pesce, abbiamo conosciuto una coppia di velisti del Lido di Venezia.

19/8/2014
Partenza verso Ilovik, 17 miglia

Abbiamo ormeggiato al molo cittadino ed abbiamo avuto la possibilità di conoscere Giorgio ed Anna, i nostri vicini di barca, una simpatica coppia che mi ha acculturato sul mondo della vela.
Passeggiata in paese

Lo scirocco continua a disturbare, quindi nel tardo pomeriggio decidiamo di cambiare ormeggio, scegliendo un posto più riparato; posto adatto solo alle barche a motore, in quanto il pescaggio è limitato. I nostri nuovi vicini di ormeggio avevano un bellissimo Menorquin 120; una famiglia con una cagnolina che ha fatto girare la testa al nostro Achille.