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  1. CROAZIA 2014 - Parte 2: Unje – Premuda

    By supertenere il 30 Mar. 2015
     
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    3/8/2014
    Sveglia “nature”, cioè senza aver puntato la sveglia, usanza che adotteremo per tutta la vacanza, salvo una sola mattinata. Metto il costume e con il tender porto Achille a fare i bisognini a terra. Al rientro, a poche remate da Pachigio inizio a sentire il profumino di moka, ed infatti trovo la piacevole sorpresa della colazione preparata da Giovanna. La nostra colazione è a base di pane a fette riscaldato in padella, le nostre marmellate fatte in casa, caffè e yoghurt. A fine colazione ci godiamo un bel bagno, che però viene rovinato dalla scoperta che l'anodo del piede non c'è più…. Cattiva notizia, che però tramutiamo in buona notizia…. non siamo ancora arrivati alle Incoronate, siamo vicini a Lussino, e li sicuramente troveremo l'anodo!!! Aliamo il tender, accendiamo il motore, salpiamo l'ancora e ci dirigiamo a Lussino, 12 miglia.
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    Ci fermiamo al distributore a fare il pieno di benzina e di acqua. A proposito di acqua…. temevo che i nostri 120 litri fossero pochi, ma in realtà per tutta la vacanza ci siamo resi conto che i 120 litri di acqua durano molto di più dei 520 litri di benzina!!!! Ad ogni distributore ci si può rifornire anche di acqua e quindi il problema non sussiste. Ci avviciniamo al Marina del paese, ed un marinaio ci permette gentilmente di ormeggiare gratuitamente, dopo che gli ho spiegato che avevo bisogno dell'anodo.
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    Acquisto l'anodo, i bulloni, e la colla che il negoziante mi consiglia di mettere sulla filettatura per fare in modo che i bulloni non si svitino a causa delle vibrazioni durante la navigazione; in pochi minuti eseguo l'operazione, e lascio il piede fuori dall'acqua affinché la colla si asciughi. Nel frattempo facciamo 2 passi, ed alle 12.00 ormeggia li vicino un pescatore di rientro dalla battuta di pesca; decidiamo così di acquistare un bel polipo per la ridicola cifra di 4,50 euro.
    Riaccendiamo il motore e riprendiamo la navigazione, in direzione Premuda, 18 miglia.
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    Arrivati a Premuda ormeggiamo ad un gavitello, e pur essendo primo pomeriggio ci accorgiamo che la fortuna ci segue…. abbiamo occupato l'ultimo gavitello disponibile!!!! i gavitelli sono adiacenti ad una delle isolette disabitate di fronte al paesino, allego un ingrandimento da maps per far capire meglio la situazione
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    Pranzetto a bordo, vari bagnetti, passeggiata con Achille lungo l'isola disabitata più grande, che ci permette di liberare Achille dal guinzaglio per farlo sfogare un po'. Dovete sapere infatti che Achille non obbedisce mai al richiamo, e quindi abbiamo sempre paura che scappi e che si vada a cacciare in pericoli, ma dato che è un'isola e non c'è nulla, che pericoli ci possono essere? Pian pianino arriva il tardo pomeriggio, e quindi comincio, sugli scogli dell'isola, a “battere” il nostro polipo per prepararlo meglio alla cottura che Giovanna, una volta rientrati a bordo, farà con ottimo risultato. Prima di cena decidiamo di scendere a terra a farci una passeggiata ed un'apertitivo, e mentre ci gustiamo la birra ghiacciata scorgiamo poco distante una konoba con la griglia accesa, che ci provoca una certa acquolina; ci mettiamo poco a decidere che il polipo sarà buono anche per il pranzo dell'indomani, e quindi, finita la birra, rientriamo alla barca per coprirci di più e per tornare a cena in quella konoba. Ma già mentre andiamo al tender ci accorgiamo che la situazione meteo forse non è delle migliori…
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    Facciamo appena in tempo ad arrivare alla barca, ed inizia a spirare un venticello fastidioso. Per sicurezza rinforziamo l'ormeggio, ed in poco tempo iniziano forti raffiche di bora e pioggia; copriamo la barca con i tendalini, in modo da rimanere in pozzetto a verificare che la cima del gavitello tenga. Fortunatamente tutto si risolve per il meglio, l'aria nel frattempo si è fatta “frizzante”, e quindi scendiamo sottocoperta a gustarci il nostro polipo. Questa esperienza mi ha fatto decidere di mettere il motore del tender nella lista delle cose da acquistare, in quanto in occasioni come queste poter rientrare a bordo in velocità è fondamentale; se la bora fosse arrivata con maggior rapidità a remi non saremmo riusciti a risalire a bordo, saremmo rimasti a terra e me la sarei fatta addosso a vedere Pachigio a 200 metri dalla riva che strattonava il gavitello…..
    ma la giornata è andata…. buona notte
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